Gli orti di domani

“NON BASTA PIU’ OFFRIRE UN POSTO DI LAVORO”
9 Dicembre 2021
“NON BASTA PIU’ OFFRIRE UN POSTO DI LAVORO”
9 Dicembre 2021

Gli orti di domani

 

Il progetto formativo “Gli Orti Di Domani” è stato realizzato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese presso il Centro di Accoglienza Straordinaria di Zerman di Mogliano Veneto, gestito dalla Cooperativa Sociale Hilal e che dispone di un’area di tre ettari in parte dedicati a colture orticole in serra e all’aperto da maggio a ottobre 2023. Gli obiettivi del progetto sono l’integrazione sociale ed economica di 18 richiedenti asilo nel settore agricolo; la lotta allo sfruttamento attraverso l’acquisizione di consapevolezza e capacità professionali; l’orientamento e accompagnamento nella ricerca del lavoro. L’obiettivo generale che ha mosso l’iniziativa è promuovere politiche di accoglienza e integrazione di rifugiati e migranti; migliorare la formazione e l’accesso al mercato del lavoro dei cittadini migranti; combattere lo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

Le azioni proposte si inseriscono in un contesto in cui negli ultimi dieci anni l’impiego di lavoratori stranieri nelle aziende agricole venete è in progressiva crescita e questa tipologia di manodopera è divenuta una componente strutturale dell’agricoltura regionale. In particolare, le caratteristiche tipiche del lavoro agricolo e i bassi livelli salariali previsti per le attività non specializzate hanno favorito la sostituzione della manodopera locale con quella fornita dagli immigrati. Il lavoro degli immigrati è infatti tipicamente legato alla manodopera non qualificata (braccianti) e si caratterizza per una spiccata stagionalità connessa alle operazioni che richiedono elevata tempestività di esecuzione o che sono concentrate in specifici periodi dell’anno. (Fonti: Inea, Istituto nazionale di economia agraria e Veneto Lavoro).

Il percorso formativo ha previsto 280 ore di formazione. Seminare, coltivare, essere vicini alla terra,
vedere i frutti del proprio lavoro, aiuta a riacquistare fiducia nelle proprie capacità e a sanare
attraverso una nuova temporalità le ferite subite. In questo senso si è perfezionato un accordo di
partenariato operativo con la Cooperativa Agricola Sociale Topinambur, realtà storica del territorio
trevigiano che da anni si occupa di inclusione sociale e che si è specializzata in produzioni
biologiche certificate.

La prima fase ha visto i colloqui di selezione e la progettazione didattica. Colloqui di selezione e motivazionali dei candidati al percorso di formazione e inserimento lavorativo condotti da uno psicologo e da un mediatore culturale; l’azione è stata gestita e programmata dal coordinatore del progetto.

La seconda fase, che si è svolta nei mesi da giugno a settembre 2023, è stata dedicata alle attività formative, non solo a far acquisire ai partecipanti delle competenze tecniche e manuali, ma anche a potenziare le conoscenze della lingua italiana e – con la finalità di contrastare il diffuso fenomeno dello sfruttamento “in nero” dei lavoratori migranti – a creare una precisa consapevolezza di quali siano i vantaggi collegati a rispetto dei diritti e dei doveri contrattuali previsti dalle leggi vigenti in materia di lavoro.

 

I partecipanti saranno divisi in tre gruppi e il piano didattico comprenderà un
totale di:
20 ore di italiano e preparazione al colloquio di lavoro

20 di diritto del lavoro con spiegazione dei contratti, dei diritti e dei doveri del lavoratore

100 ore di orticoltura, teoria e pratica

60 ore di agricoltura biologica, teoria e pratica

60 ore di tecniche viticole, teoria e pratica

20 ore di visite ad altre realtà di agricoltura sociale.

La terza fase ha previsto l’accompagnamento al lavoro, durante i mesi di settembre e ottobre 2023.
La cooperativa sociale Hilal ha coordinato un attività di accompagnamento al lavoro presso un
azienda padovana e ha rilasciato ai partecipanti gli attestati di partecipazione.