(ARCHIVIO) «Fenomeni migratori e criminalità. Tra mistificazioni e nuove sfide». Da un’esperienza in «Hilal» allo studio di nuovi modelli di intervento

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Da un’esperienza in «Hilal» allo studio di nuovi modelli di intervento

 

Il 5 maggio 2018 si è tenuto l’annuale Convegno Nazionale IUSVE-SCRIVI, occasione di conferimento del “Premio SCRIVI” a uno studioso che, con il suo lavoro e i suoi studi, ha contribuito allo sviluppo di tematiche di interesse criminologico e vittimologico. Per l’anno 2018 il Convegno ha avuto come titolo “Fenomeni migratori e criminalità. Tra mistificazioni e nuove sfide”, e ha visto la partecipazione e il confronto di docenti universitari ed esperti provenienti da varie realtà nazionali, che hanno trattato tematiche quali lo straniero a giudizio (lectio magistralis della vincitrice del premio prof.ssa Merzagora), la cittadinanza psicologica, la radicalizzazione nei giovani, i minori stranieri non accompagnati e i richiedenti asilo.

 

Quest’ultimo tema è stato trattato dalla prof.ssa Giulia Marcon e dalla dott.ssa Sara Vianello (psicologa della coop. Hilal) con un intervento dal titolo “Richiedenti asilo: aspetti psico-giuridici e vittimologici”. Il contributo proposto ha avuto come base l’esperienza diretta e professionale svolta da psicologhe con formazione criminologica, in particolare all’interno della cooperativa Hilal, nella quale è stato possibile esplorare il fenomeno sia dal punto di vista delle diverse professionalità operanti che dal punto di vista dei richiedenti asilo ospitati. Dall’osservazione, la raccolta di informazioni e l’approfondimento della letteratura criminologica, vittimologica e psicogiuridica di riferimento, si sono sviluppate diverse riflessioni, supportate da studi ed evidenze scientifiche. La prima è che i richiedenti asilo sono vittime, dunque una chiave di lettura vittimologica, più che criminologica, andrebbe utilizzata dalle professionalità che si approcciano a loro, particolarmente nei momenti in cui raccolgono le loro narrazioni (spesso traumatiche). In secondo luogo, sono stati esposti gli ambiti di intervento psico-giuridico ipotizzati e studiati diversi mesi fa, e attualmente pienamente applicati all’interno della cooperativa Hilal, in termini di collaborazione tra psicologo e operatore legale / psicologo e avvocato, basati sul riadattamento di studi e prassi proprie della psicologia-giuridica.